Adidas e Puma: due brand nati dalla stessa famiglia

Questa è la storia di Adidas e Puma, due tra i più famosi brand di abbigliamento sportivo, nati da una “guerra” familiare tra i fratelli DasslerAdolf, la mente, introverso e scanovista e Rudolf, il commerciale estroverso.

Nel 1920 Adolf decise di fabbricare scarpe sportive nel cortile-lavanderia di casa sua insieme al fratello Rudolf e al padre Christoph che aveva lavorato in una fabbrica di scarpe, nacque cosi la Gebrüder Dassler Schuhfabrik, un’azienda che divenne subito un riferimento per le calzature sportive in Germania.

Oltre alla qualità, ciò che li rese famosi fu la differenziazione, infatti furono tra i primi a creare scarpe diverse sia per corse di fondo che per sprinter.

Nel 1936 l’azienda visse un grande periodo di splendore grazie a Jesse Owens che vinse 4 medaglie d’oro alle Olimpiadi di Berlino indossando scarpe fornite dai Dassler.

Con lo scoppio della seconda guerra mondiale iniziò anche il dissidio tra i fratelli perchè Rudolf partì per il fronte mentre Adolf convertì la fabbrica alla produzione di bazooka per l’esercito tedesco.

Finita la guerra Rudolf decise di abbandonare l’azienda e fondare nel 1948 una propria compagnia di calzature sportive che inizialmente chiamò RUDA, dalla iniziali del suo nome, per poi cambiarlo in PUMA.

Nel frattempo Adolf tornò alla produzione di scarpe per fare concorrenza al fratello, utilizzando anche lui le iniziali del suo nome e chiamò la società: ADIDAS.

Adidas inizialmente riesce ad affermarsi con maggiore forza, infatti nel 1956, in occasione delle Olimpiadi di Melbourne, Horst Dassler, figlio di Adolf, regalò i suoi prodotti a numerosi atleti che li indossarono durante le gare, una grande innovazione perché fino a quel momento gli atleti dovevano acquistare il materiale sportivo in autonomia.

Puma tornò sotto i riflettori quando, nel 1970, il figlio di Rudolf ingaggiò Pelé per i Mondiali in Messico chiedendogli di allacciarsi le scarpe prima del fischio di inizio, in modo che il brand fosse in mondovisione.

 

La rivalità non fu soltanto a livello lavorativo, ma riguardò tutta la cittadina sede delle due compagnia infatti non c’erano matrimoni tra persone che lavoravano in Adidas e quelle che lavoravano per Puma, mentre nei pub leali a uno dei marchi rifiutavano di servire da bere a chi indossava prodotti del brand rivale.

Oggi Puma ed Adidas hanno una gestione diversa, l’ascia di guerra dovrebbe essere stata sepolta se non fosse che l’unico Dassler rimasto è Frank Dassler, nipote di Rudolf che però. per assurdità, lavora per ADIDAS.

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